Il “Proclama Alexander”

OTTANTASETTE i caduti Antifascisti nella sola provincia di Genova nel mese di Dicembre 1944, Trentotto nel mese di Gennaio 1945 e Ventotto nel mese di Febbraio.

Nel Tigullio, le vicende più note furono quelle di:

Rodolfo Zelasco “Barba” della Brigata “Coduri” , caduto il giorno 5 Dicembre presso miniera di Libiola di Montedomenico (Sestri Levante -GE)

Don Giovanni Battista Bobbio, Cappellano di Brigata (Comando Divisione Garibaldina “Coduri”) con il grado di Tenente, fucilato al poligono di tiro di Chiavari il 03 Gennaio 1945.

I Dieci caduti nell’eccidio de “La Squazza” (Borzonasca) il 14/02/1945

Acquario Fortunato “Ercole” nato il 25/09/’24 a Carasco, Brigata “Berto”
Annuti Vittorio “Califfo” nato il 01/05/’21 a Castiglione Chiavarese, Div. “Coduri”
Beorchia Otello “Venti” nato il 22/11/’14 a Arta (Ud), Div. “Coduri”
Berretti Armando “Quattordici” nato il 21/04/06 a Sant’Anna di Stazzema, Div. “Coduri”
Betti Augusto “Titti” nato il 23/10/’24 a Ponte dell’Olio (Pi), Div. “Coduri”
Colombo Renato “Pesce” nato il 27/02/’25 a Vedano al Lambro (MB), Div “Coduri”
Deambrosis Giovanni “Cian” nato il 06/03/’23 a Sestri Levante, Div “Coduri”
Labbrati Erminio “Spalla” nato il 03/12/’28 a Genova, Div. “Coduri”
Mori Domenico “Lanzi” nato il 23/08/’23 a Sestri Levante, Div. “Coduri”
Noceti Ubaldo “Cobak” nato il 04/12/’22 a Lavagna, Div. “Coduri”


Il perchè di tanti caduti lo si può spiegare rileggendo la storia di quel periodo, quando gli Alleati per ordine del Generale Alexander emanarono l’omonimo “proclama” di metà novembre 1944, nel quale chiesero ai Partigiani in battaglia dietro la Linea Gotica di abbandonare i monti per la stagione invernale.
Questa decisione spalancò le strade alla furia dei rastrellamenti nazi-fascisti che si accanirono sulle popolazioni di montagna, accusate di aver fiancheggiato i Partigiani nella lotta di Resistenza.
I presidi dei comandi Partigiani rimasti sui monti dovettero affrontare, oltre al rigido inverno, l’impari lotta in solitudine contro l’invasore nazista spalleggiato dall’azione antipatriottica dei repubblichini fascisti.

Le formazioni di liberazione erano mal armate anche perchè i lanci alleati furono fortemente ridotti o in alcuni casi totalmente annullati, e ciò causò numerose vittime tra civili e Partigiani.
Aver ignorato e disatteso il “Proclama Alexander” fu però una delle più grandi vittorie della Resistenza, pur pagandola a caro prezzo.

La scelta degli Alleati, in particolare dei britannici, era quella di bloccare la Resistenza italiana per renderla irrilevante politicamente. Chi combatteva per questo ideale, era di fatto abbandonato a se stesso in nome di interessi geopolitici del dopoguerra, chi invece era “dall’altra parte” e combatteva per un’Italia come era stata, ne approfittò invano per provare a sconfiggere e a spazzar via definitivamente i propri nemici.

Clicca qui per visualizzare la Mappa digitale della Resistenza nel Tigullio.

Pubblicato da Matteo Brugnoli

Maritime Consultant

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: