L’elezione a Comandante di Eraldo Fico “Virgola”

Borgotaro, Monte Penna e Iscioli, i luoghi e i fatti che determinarono l’elezione di Eraldo Fico “Virgola” a Comandante della Formazione Partigiana nota poi come “Brigata Coduri”, divenuta Divisione dal 24 Aprile 1945:

Verso i primi di Luglio del 44′ una cinquantina di partigiani del casone di Sesco si avviarono verso Codivara nel comune di Varese Ligure per incontrarsi con Italo. L’incontro col gruppo comandato da Bruno avvenne a Comuneglia. Italo prima di procedere al riassetto e all’organizzazione della formazione spiegò ai partigiani che era necessario darsi un nome di battaglia per ragioni di necessità contingenti.
Giovanni Sanguineti assunse il nome di battaglia di « Bocci », Eraldo Fico « Virgola», Giovanni Agazzoni «Moschito», Italo Fico « Naccari » e così via per tutti gli appartenenti alla banda. Indi si passò all’assegnazione dei posti di comando: comandante della formazione fu nominato Bruno (Bruno Solari di Chiavari), ex ufficiale del Regio Esercito forse laureato in ingegneria; si trovava in quel tempo a Comuneglia, al comando di una quindicina di bersaglieri, disertori dalle file dell’esercito della R.S.I. con i quali aveva costituito un gruppo di sabotatori, vice comandante fu eletto «Virgola» (Eraldo Fico), commissario politico Italo (Arpe Armando), capo di stato maggiore Bocci (Giovanni Sanguineti). Vennero nominati anche dei capi squadra tra cui Giuseppe Coduri.

Il 10 Luglio 1944 la formazione, forte di una settantina di effettivi, rientra a Iscioli nel comune Né dove provvisoriamente si disloca.

“II 15 luglio 44′ giunse a Iscioli una staffetta di Bill, comandante di una formazione partigiana che operava sul Penna e nella valle del Taro, per chiedere aiuti alla formazione di «Bruno» in quanto circa 150 uomini della « Centocroci » e di «Bill» erano impegnati da 4 giorni a contendere il passaggio a preponderanti forze tedesche della 42a Divisione « Alpenjager » alla strettoia della Pelosa nei pressi di Pontestrambo. A Borgotaro era stata costituita di recente una repubblica partigiana (Libero Territorio della Valtaro) con la collaborazione delle forze della Resistenza operanti in quella zona.
Ciò non piacque ai tedeschi che per debellare le forze partigiane inviarono ingenti forze allo scopo di occupare Borgotaro. Gli uomini di Beretta e di Bill contesero il passaggio ai tedeschi dall’11 al 15 luglio provocando al nemico ingenti perdite (si dice circa un centinaio di morti e 84 prigionieri). A causa della scarsità di munizioni e sull’orlo del tracollo fisico Beretta e Bill chiesero aiuto un po’ ovunque nel tentativo di far desistere i tedeschi dal loro intento di occupare Borgotaro.
Alla richiesta di aiuti il comandante « Bruno » si dimostrò titubante facendo ritardare l’intervento dei suoi uomini. Il vice comandante « Virgola » e il commissario « Italo » partirono invece alla testa di un forte gruppo per portare aiuto a Bill e Beretta.
Ma quando giunsero sul luogo, questi ultimi si erano già ritirati. I tedeschi apertasi la via per la valle del Taro procedettero immediatamente a rappresaglia contro una famiglia che abitava nelle vicinanze del combattimento, passandola interamente per le armi, compreso un anziano Ottantenne e un bambino di soli 3 anni.
Indi avanzarono verso Borgotaro occupandola e dando fine alla Repubblica Partigiana. Su questo episodio Arpe Armando (Italo), racconta nelle sue memorie: « I componenti del nostro gruppo non furono affatto contenti del comportamento del comandante «Bruno», ed io, intuendo il malumore e il risentimento degli uomini, me ne preoccupai molto.
Ne parlai a « Bruno » ma costui non intendeva modificare il proprio atteggiamento. Ricordo che fu proprio «Gronda» a dirmi: “Da noi il vice comandante e il commissario sono sempre presenti alle azioni, e il comandante dov’è?”. Intanto la formazione, forte ormai di circa 110 effettivi, si sposta da Iscioli a Velva con lo scopo, seppure impegnativo, di occupare il passo di Velva, nodo stradale strategico per l’accesso alla Val di Vara. Arrivati a Velva, il malumore contro il comandante « Bruno » si intensificò. In tale situazione – continua
« Italo » – con un comandante che non godeva la stima e la fiducia dei partigiani, ne trassi la conclusione che bisognava arrivare ad una decisione.
Ne parlai a « Virgola » e quindi mi recai a Loto in cerca di Sanguineti Giovanni “Bocci”, ove costui aveva un recapito per il collegamento con il C.L.N. e altri organi insurrezionali e di partito dai quali riceveva disposizioni e aiuti per la nostra formazione. Gli spiegai la situazione insostenibile che si era venuta a creare nella banda. Egli convenne con me di adottare una soluzione radicale del caso: procedere ad elezione democratica del comandante.


Ritornai a Velva, riunii la formazione sul prato antistante il Santuario, esposi agli uomini la situazione determinatasi e la necessità di procedere ad elezioni democratiche del comandante. L’elezione si svolse a scrutinio segreto, ritagliati tanti bigliettini, li distribuii a tutti i compagni indi li posi in
un cappello e alla presenza di « Bruno » e di « Virgola », estrassi i risultati. Tutti meno 4, elessero « Virgola » comandante della formazione.
«Bruno» e i suoi tre elettori abbandonarono la formazione il giorno dopo e rientrarono a Cichero ove costituirono la squadra sabotatori della divisione omonima.


L’elezione lascia trasparire i presupposti democratici che stavano scaturendo da coscienze in fase di rinnovamento, da coscienze libere e autonome che stavano creando le prospettive della futura Italia democratica. La formazione, in quel contesto sociale e storico, stava assumendo le caratteristiche di un vero e proprio esercito popolare di Liberazione che aspirava ad una radicale trasformazione politica e sociale del Paese, allontanando dalle proprie file quegli elementi dirigenti ancorati e fissati alla vecchia tradizione politica e militare
“.

Liberamente tratto dal Libro “Storia della divisione Garibaldina Coduri” di Amato Berti e Marziano Tasso

Clicca qui per visualizzare la Mappa digitale della Resistenza nel Tigullio.

Pubblicato da Matteo Brugnoli

Maritime Consultant

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: